London Fashion Week: Paul & Joe e Moncler Genius

2023-02-28 14:41:29 By : Mr. raven hu

In questi ultimi anni, Moncler Genius si è frequentemente distinto per il gigantismo delle sue macro-sfilate. Il suo show alla settimana della moda londinese di lunedì non ha fatto eccezione alla regola: 10.000 partecipanti sono stati invitati a presenziarvi all'Olympia. Da Paul & Joe, invece, tutta un'altra atmosfera: una presentazione poetica davanti a sole 400 persone, nell'arredamento bucolico e vecchio stile di una chiesa del XVIII secolo. Paul & Joe: donne vere e materiali ricercati Un elegante candore veniva emanato dalla collezione di Paul & Joe, ideata dalla fondatrice e direttrice artistica della casa di moda, Sophie Mechaly.

I materiali erano ricercati, con un tweed proveniente da Harris, in Scozia, e un tweed bouclé realizzato da “l’ultimo dei Mohicani”, ovvero una fabbrica tessile di Castres, nel sud-ovest della Francia, l’unica del suo genere ad essere sopravvissuta alla deindustrializzazione.   Modelle e modelli, dall’aspetto di tanti signori e signore qualunque, hanno sfilato per la chiesa barocca di St John's Smith Square, bombardata durante la seconda guerra mondiale e restaurata negli anni ‘60. Oggi ospita regolarmente concerti di musica classica. Una formazione di cinque musicisti distilla un jazz lounge, venato di accenti presi in prestito dalle colonne sonore degli spaghetti western.

Tanti i tagli a trapezio, abbinati a maglioni di ispirazione marinara. Tailleur in tweed bouclé rosa, indossati con collant a microstampe floreali, ma anche abiti lunghi sagomati in lamé stampato e giacche di velluto con stampe di fiori di campo, particolarmente riuscite nella loro versione maschile. La sfilata era infatti mista.    “Niente di troppo esagerato, voglio vestire donne in carne e ossa, non solo quelle che vanno sulle copertine delle riviste. È il mio guardaroba, con bei materiali, finiture curate e un bel mix di tessuti”, ha riassunto Sophie Mechaly durante un'intervista dopo la sfilata nella navata principale della chiesa.

Adrien, suo figlio, ha assicurato la direzione creativa per la collezione uomo, immaginando look romantici ispirati allo chic francese. Completi in velluto blu notte o pied-de-poule rosa scuro con grandi fiori di stoffa sui revers.   Una proposta che ha meritato applausi sostenuti e prolungati per Sophie Mechaly, venuta a salutare con Adrien e tre bambini piccoli.   “Cercavo un posto con una buona acustica, come una chiesa. E questo ha qualcosa di magico”, ha riconosciuto Sophie Mechaly, felicissima. Moncler: l’arte di Genius Per questa nuova sfilata Genius, Moncler ha riaffermato la sua idea di grandiosità, occupando il gigantesco spazio espositivo dell'Olympia, con 10.000 persone invitate ad assistere a un concerto di Alicia Keys e a scoprire alcune collaborazioni - con Pharrell Williams e Rick Owens, tra gli altri.

Come di consueto, bisognava farsi strada tra gli spazi dedicati ai vari designer, salvo forse per accedere all'installazione di Mercedes-Benz, concepita come un tableau vivant dalle proporzioni deliranti. Al centro, una scultura alta più di 4,5 metri e del peso di 2 tonnellate, che rappresentava un fuoristrada Mercedes-Benz Classe G color argento. Le sue ruote e la carrozzeria sembravano trapuntate e metalliche, a ricordare gli iconici piumini di Moncler. Sopra l'auto, cinque acrobati argentati fluttuavano nell'aria, come angeli futuristici venuti a dare la loro benedizione a questa collaborazione intitolata “Mercedes-Benz, The Art of Imagination”.   Per la prima volta Moncler ha fatto squadra con un marchio automobilistico, in un universo agli antipodi rispetto a quello dell’installazione adiacente. Pharrell Williams vi ha espresso la sua visione del glamping, ovvero della forma più lussuosa del classico campeggio, con un gruppo di festaioli che vagava per un’ondulata campagna sotto un cielo psichedelico rosso cremisi, camminando su erba appena posata e alberi straordinariamente realistici ricoperti di vero muschio. Palm Angels ci ha invece portati a un folle party di musica trance, in cui i partecipanti dovevano indossare camici da laboratorio, dotati di cappuccio e fatti di plastica bianca, per proteggersi dal mare di candida schiuma continuamente spruzzata dalla cabina e dalle pareti del DJ.

Altre installazioni includevano una passerella digitale incorniciata da pareti di ghiaccio di Adidas Originals, un finto studio di registrazione proposto da Roc Nation di Jay-Z e una capsula del sonno insonorizzata di Rick Owens. Da cinque anni, Moncler Genius moltiplica le collaborazioni di fascia alta e ha già co-firmato capsule con Simone Rocha, Jonathan Anderson, Richard Quinn, Craig Green e Pierpaolo Piccioli di Valentino.   Il progetto Moncler Genius è disordinato, rumoroso e brulicante di fan, ma almeno ha il merito di aprire le porte a una nuova generazione. Le persone normalmente non hanno alcuna possibilità di assistere a una vera sfilata di moda. Questa non è certo come un’esclusiva presentazione di alta moda di Chanel a Parigi, ma una moda democratica e inclusiva lo è sicuramente.

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